di Mariarosa Rigotti
C’è anche Dj Tubet, il rapper di Nimis, fra i protagonisti di “Sacheburache”, il format di cui si è tanto sentito parlare in questi giorni e che presenta “filainis furlanis”, le filastrocche in “marilenghe”, nel video ideato dal regista Massimo Garlatti-Costa, realizzato da Raja Films e prodotto da Belka Media. Un importante progetto che è stato concretizzato visto che è risultato vincitore del bando triennale Arlef per realizzare video musicali per bambini in lingua friulana da diffondere online. E fra gli artisti coinvolti c’è, appunto, Mauro Tubetti che racconta di questa esperienza con grande emozione: «Sono stato entusiasta da subito di prendere parte al progetto “Sacheburache” perché penso che le filastrocche con la loro antica forma di gioco di parole, di intrattenimento popolare, ricordino l’attuale “rap”, ma con questo progetto diventano un mezzo più potente perché si uniscono al potere delle immagini».
L’artista friulano si sofferma anche sui dettagli della produzione: «Ne è nato un lavoro di squadra altamente professionale, otto puntate di un vero e proprio format televisivo, costruito e pensato appositamente per comunicare ai bambini dai 3 ai 10 anni dando vita a uno strumento ludico-didattico, moderno e fresco, che punta a spingere i piccoli verso la musica e i testi della tradizione friulana, fondamentali per un’adeguata trasmissione culturale».
Ma cosa ha questo lavoro di così forte per essere capace di catturare l’attenzione dei bimbi di oggi? Lo spiega ancora Tubet: «Penso ci siano tutti gli elementi che possono catturare la loro attenzione: una fattoria in cui la presentatrice Martina Zamaro convive con dolci animali, la musica a base di filastrocche in due nuove versioni, una classica, con la musicista Nicole Coceancig, e una “rap” cantata e musicata da me, e tanti bei paesaggi che fanno da sfondo nostre esibizioni».
Insomma, Tubet non ha dubbi: «Sono sicuro che questi ottimi prodotti video sostenuti dall’Arlef possono far scoprire la bellezza della lingua friulana, permettendo alle famiglie di divertirsi con i propri figli. “Sacheburache” può anche essere un progetto che mira a promuovere il recupero delle filastrocche, fungendo da tutorial implicito anche per i genitori e figli che in qualche modo le hanno dimenticate o non le hanno mai sentite prima».
Mauro Tubetti è, appunto, di Nimis e l’amore per il suo paese non lo nasconde, anzi, appena può lo evidenzia, facendo conoscere la località della Pedemontana anche fuori i confini regionali e nazionali. E, proprio su Nimis, Tubet rivela un particolare legato alle immagini dove compare: «Lo staff di Belka Media ha seguito le riprese audio e video all’aria aperta, seguendomi con disinvoltura in alcuni dei posti più belli del mio paese. Immaginatevi una troupe televisiva al seguito di un rapper che, cantando, non sta mai fermo e gioca come un bimbo facendo capriole, nascondendosi tra i campi di mais, correndo nei campi di soia, facendo capolino tra gli alberi dei boschi sovrastanti e che ha la fortuna di avere un passaggio su un’Ape ricolma di cesti d’uva in pieno periodo della vendemmia».
Già, a proposito dell’Ape, una curiosità per chi conosce Nimis e i suoi viticoltori: il vigneto è il Bastianên, a guidare il mezzo a tre ruote c’è Elena Comelli (“Matie”) che vinifica assieme alla sorella Daniela dopo aver preso il testimone dal padre novantenne Sergio e dall’indimenticato zio Perino.
Inoltre, continuando su quanto di Nimis c’è in “Sacheburache”, Mauro Tubetti sottolinea: «Sicuramente questi minivideo non hanno messo in mostra solo una certa solarità degli artisti coinvolti, ma l’attenta regia di Massimo Garlatti-Costa ha reso in modo impeccabilmente poetico scorci della mia Nimis, come la Scluse sul Cornappo, i vignali del Ramandolo, i prati della Motta, i boschi, le colline e le coltivazioni che appartengono al Friuli, ma che sono universali nel loro senso di pace e libertà. Una vera e propria apertura che appare quasi liberante e profetica in queste fasi alterne di lockdown e Dad in cui i ragazzi sono costretti a vivere».
E, per concludere, una curiosità anche sull’abbigliamento che indossa Dj Tubet in questi video: «È lo stesso dei rapper più “cruenti” in America, ma diventa anche un modo giocoso per rendere di moda le camicie a quadri di flanella, i jeans e gli scarponi da lavoro che sono soliti indossare i friulani per lavorare in campagna o per prendersi una piccola pausa in osteria».
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In copertina e qui il Dj Tubet durante le registrazioni di “Sacheburache” a Nimis e nella Motta.